Quante persone al mondo sono costrette ad abbandonare la propria terra! Guardando i notiziari vediamo ogni giorno uomini, donne e bambini lasciare la loro patria in cerca di una speranza, di una terra nuova che possa offrire loro opportunità. Queste persone oggi sono costrette a fuggire e spesso, purtroppo, non trovano opportunità.
Ormai sessant’anni fa, mio padre e i suoi fratelli lasciarono il Molise, le loro famiglie, le loro mogli, anche loro in cerca di opportunità. All’epoca molti italiani migrarono in ogni parte del mondo. Perché? Perché meritavano delle opportunità. Mio padre ando in Inghilterra, a Bedford, una cittadina non molto lontana da Londra. Non fu esattamente facile per lui, potete immaginare un ragazzo di campagna innamorato della fisarmonica in un paese cosi diverso, con una lingua diversa. Mio padre era il mio eroe. Se c’è una cosa che ho amato profondamente in lui è stata la sua profonda determinazione, la sua forza di volontà. In pochissimo tempo riuscì ad imparare l’inglese e a trovare una buona posizione per poter portare la sua famiglia.
E così a soli 2 anni andai in Inghilterra. L’Inglese è stata la mia madrelingua. Racconto sempre alle mie figlie della mia infazia, perché è stata stupenda. Agli occhi di un bambino l’Inghilterra di cinquant’anni fa era il regno delle meraviglie! Parchi immensi e libertà. Quanto verde da esplorare, correre, volare con la mia biciclettina. Gli Inglesi si lamentano perché piove sempre in quella terra, ma quando sei bambino la pioggia diventa parte del gioco. Ed io e mia sorella con mio fratello giocavamo, eravamo felici, stavamo spesso con i nostri cugini ed eravamo una famiglia unita. Come non ricordare papà che dopo il lavoro anche se era stanco ha sempre caricato la macchina con tutti noi bambini per portarci a vivere una nuova avventura! Una volta era lo zoo, un’altra il grande aeroporto, poi il picnic nel parco, la piscina. Papà era sempre pronto a partire.
Quando un uomo trova un opportunità di essere felice, anche se la vita lo mette a dura prova, la coglie appieno e la vive intesamente. Così papà ci guardava giocare, dal muretto della piscina guardava i suoi figli che erano felici. Ogni persona al mondo merita un opportunità, merita di vedere i suoi figli felici, anche se quella non è la sua terra d’origine.
Tutti noi siamo migranti, per una ragione o per l’altra, lo saremo comunque prima o poi, ma quello che conta è l’opportunità di essere felici! L’Inghilterra per me e stata l’isola di Peter Pan. Lì ho sognato per la prima volta, lì ho avuto modo di scoprire che cos’è la fantasia!
Quando siamo tornati in Italia il nostro paese non ci ha accolto a braccia aperte perché eravamo una famiglia del Sud. Papà perse l’abitudine di guardarci giocare, era troppo dura.
A te che mi leggi posso dirti una cosa: “per quanto dura possa essere la vita, o possa essere la vita di chi ti sta accanto, tu connettiti con la tua fantasia, connettiti con quel bambino dentro di te che corre sui prati anche con la pioggia. Quando l’hai trovato parlaci, guardalo giocare dal bordo della piscina, sei tu! La tua fantasia può portarti dovunque tu vuoi, perché se riesci a immaginarlo allora è vero anche nella vita reale!”.
La cosa piu importante per me, durante tutti questi anni, è stata la fantasia e con la fantasia creo i giardini fantasy, affinché le persone che li ricevono possano ricordarsi in qualsiasi momento di connettersi con la loro fantasia, allora sapranno che sono nel posto giusto, che tutto segue un ordine non sempre a noi chiaro, ma che se immagini ciò che desideri e non smetti di giocare ed essere felice, quello che il tuo cuore sogna si avvera nella tua vita!
Per questo creo: i giardini fantasy mi connettono con la mia fantasia e insieme possiamo creare un mondo migliore!
Eccomi in Inghilterra da bambina con mia sorella Rosi (a destra) e mio fratello Gaetano.
Qui sono con la mia migliore amica, Judith (a sinistra), che spero un giorno di rivedere!